Questo
post è nato in conseguenza di un altro… via, quasi uno spin off di quest’altro.
Infatti,
quando ho visitato Poggio Imperiale a Poggibonsi mi sono resa conto che
descrivere un luogo di importanza storica e archeologica non aveva senso senza
raccontarne un po’ la STORIA.
E la bravissima guida che ci ha condotti lungo il percorso ci ha illustrato infatti
quanto bastava per rendere piacevole la visita.
Ora provo
a riraccontarvi un po’ l’introduzione che ci ha fatto la nostra guida,
naturalmente ho dovuto ricercare alcune notizie su alcuni testi perché non ho
preso appunti durante la visita. Ve lo racconto da semplice appassionata.
Dunque,
siamo in questa bella fortezza chiamata Poggio Imperiale...
La fortificazione di Poggio Imperiale che circonda la collina è stata voluta da Lorenzo il Magnifico e progettata da Giuliano da Sangallo a cavallo tra il
Quattro e il Cinquecento. Rientra nelle fortificazioni di un periodo detto “di
transito” dell’arte militare, quando si stavano affacciando sul panorama delle
armi da guerra le nuove artiglierie rinascimentali, bombarde,
colubrine ecc… (insomma cannonate più o meno grandi).
Così anche le fortificazioni dovevano adattarsi alle nuove
tecnologie e Poggio Imperiale, assieme alle mura di Colle Val d’Elsa e Firenzuola, si inserisce in questo nuovo modo
di progettare le fortificazioni.
Quindi: alta cinta muraria a scarpa per la protezione dell’abitato (opera ambiziosa e non
terminata) e Cassero pentagonale con bastioni, costruito tra il 1505 e il 1510. Per
costruire le mura furono impiegati i materiali provenienti dai resti degli
edifici e delle mura castellane di Poggio Bonizio.
Ed ecco
spuntare Poggio Bonizio. E cos’era Poggio Bonizio? Fino ad
ora abbiamo detto Poggio Imperiale!
Dunque… prima di allora, qualche secolo prima di Poggio
Imperiale, quel poggio costituiva un incastellamento più
antico, nato tra il V e VI secolo come nucleo agricolo e
allevatizio.
L’abitato si evolse poi dal VII al X secolo in azienda
fondiaria e poi, attorno al Mille venne rifondato il Monastero di San Salvatore a Marturi,
poco distante. Al monastero si legò lo sviluppo di Borgo Marturi, l’odierna Poggibonsi.
Poggio Bonizio e Marturi si trovavano su un
diverticolo della Francigena di fondovalle, quindi in posizione di
passaggio. Fu per questo, oltre che per i locali possedimenti di Guido Guerra (fedele all’Imperatore) e per la posizione
strategica a confine tra le aree di influenza di Siena e Firenze che
quest’ultima intervenne e attaccò e distrusse il castello di Marturi.
La situazione è complessa; in definitiva Guido Guerra,
sempre più motivato ad allearsi con Siena, nel 1155 decise la costruzione di Poggio
Bonizio, sulla collina di fronte all’abbazia.
Fu un centro molto importante anche perché molto ben organizzato nel quadro politico
dell’epoca. Vediamo perché, a grandi linee, senza pretese. Un ottavo del
castello era stato donato alla Repubblica di Siena con la quale Guido
Guerra si era impegnato a non cedere mai i propri diritti sul castello (e
quindi ne deteneva i diritti feudali in totale autonomia), Papa Adriano
aveva concesso al Vescovo di Siena di costruirvi una chiesa intitolata a
Sant’Agnese, Federico I (il Barbarossa) era
inoltre grande protettore e amico di Guido Guerra (si potrebbe dire che
avevano fatto il militare insieme). La Via Francigena che passava di lì faceva girare bene l’economia. La situazione
prometteva bene.
Le maestranze impiegate nella costruzione erano di
altissimo livello, l’urbanistica era così ben progettata che continuò a
influenzare l’espansione e le trasformazioni dell’abitato anche molti
anni dopo.
Poggio Bonizio rimase strettamente legato al
destino del partito ghibellino, contro Firenze.
Poi si succedettero: la conquista fiorentina e l’abbattimento
delle fortificazioni, l’affrancamento da Firenze e la nuova fortificazione
(probabilmente il cassero sotto a quello attuale mediceo), poi di nuovo il
presidio fiorentino, poi ancora indipendente sotto la protezione di Corradino
di Svevia e in ultimo l’assedio di Carlo d’Angiò e la distruzione totale da
parte di Firenze (che pagò anche per raderla al suolo). Un po’ come avevano
fatto con Semifonte.
Quindi le vicende di Poggio Bonizio si svolgono all’incirca dal 1155 al 1270.
Quarant’anni
dopo, appunto nel 1313, la collina venne scelta da Arrigo
VII per la fondazione della nuova città: Monte Imperiale.
E se vi è
piaciuta questa storia, non vi resta che leggere del nostro viaggio a
ritroso nel 1313, nel cantiere di Arrigo VII
e andare a visitare la Fortezza Medicea di Poggio Imperiale.
Proprio
ve la consiglio, specialmente d’estate, quando vengono proposte attività
didattiche con ricostruzioni storiche e archeologia sperimentale.
Biblio:
https://maps.google.it
http://www.parco-poggibonsi.it
R.
Francovich, M. Valenti: Archeologia dei paesaggi medievali. Poggio
Imperiale a Poggibonsi, il territorio, lo scavo, il parco – , All’Insegna
del Giglio, 2005
Paolo Falosci: Una chiesa del Barbarossa a Monterappoli nell'empolese in Milliarium. Periodico di informazione archeologica N° 9 - Editori dell'Acero, 2011
Paolo Falosci: Una chiesa del Barbarossa a Monterappoli nell'empolese in Milliarium. Periodico di informazione archeologica N° 9 - Editori dell'Acero, 2011
Nessun commento:
Posta un commento