Dopo la rievocazione storica del 4 agosto sono tornata a SERRAVALLE per approfittare delle VISITE GUIDATE al paese organizzate gratuitamente dall'Associazione Culturale Musikè.
E' una domenica pomeriggio di FINE AGOSTO, il tempo è bello, caldo ma ventilato.
Nonostante la rievocazione storica sia finita e la festa di San Lodovico sia passata, il paese è vivacissimo e sempre festoso.
Che manifestazione c'è oggi?
Scopro qui che, in coda alla festa di San Lodovico, si apre il SERRAVALLE JAZZ, un Festival di Musica Jazz, (prodotto e organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia con il Comune di Serravalle Pistoiese) che già nei primi anni ha riscosso successo e che oggi, alla dodicesima edizione, è conosciuto in tutta italia.
A parte il fatto che l'ambientazione è spettacolare, i NOMI presenti in cartellone sono di assoluto rilievo. E quest'anno è dedicato alle Donne del Jazz!
Il ritrovo per la visita guidata è alle 17 davanti all'Ufficio Turistico, è presto, possiamo dare un'occhiata in giro. Ne approfitto per fare qualche foto.
La Rocca fu costruita dai Lucchesi dopo la presa di Serravalle del 1302. E' composta da un CASSERO di forma pressoché quadrangolare con due torri sul lato est, verso il paese, e una al centro del lato opposto che dà sulla Valdinievole.
Entrando, la torre che ci troviamo sulla sinistra è di forma quadrata e vi si può salire con una scala a vista fino al piano in alto, una ventina di metri sopra al piazzale. Le scale sono in grigliato di ferro, per cui chi soffre di vertigini avrà forse qualche problema, ma niente di insuperabile.
L'altra torre, quella ci troviamo sulla destra, è poligonale e non è accessibile dal basso. E' invece raggiungibile dal camminamento sopra la cortina muraria che circonda il cassero (non più completamente integra).
Ma il pezzo forte è la torre ad ovest, quella detta Torre di Castruccio. E' IMPONENTE molto più alta delle altre due.
E' stata iniziata da Uguccione della Faggiola (impadronitosi di Lucca nel 1314) e terminata da Castruccio Castracani intorno al 1316.
Di forma ESAGONALE e con saliente esterno (cioè sporge dal profilo delle murature) per contrastare le nuove armi offensive, con la sua forma caratterizza il profilo del paese.
E' costruita in conci di calcare chiarissimo, come le altre torri di Serravalle, ed è raggiungibile dalla sommità percorribile delle murature del cassero (quelle rimaste integre).
Ma non per i turisti.
Purtroppo nella torre non si può entrare perché i restauri degli anni '90 non hanno reso visitabile la struttura e all'interno manca dei solai e delle scale per accedervi.
Così mi hanno detto.
Al piano più basso sembra che ci sia una cisterna per l'acqua, mentre un'altra (o forse è la stessa) si trova proprio sotto al piazzale (la vedo attraverso una apertura con una inferriata).
Avevano pensato proprio bene alle scorte di acqua per la difesa!
Se vi interessa un pochino di storia sul paese, ma soprattutto sulla presa di Serravalle e sulla Rocca Nuova l'ho scritta qui: http://animatoscana.blogspot.it/2013/09/serravalle-pistoiese-inaspettatamente.html
Lì, accanto alla Torre di Castruccio, si apre la Porta della Rocca Nuova, all'estremità ovest del paese. La porta è perfetta, a conci squadrati, a doppio arco, quello esterno a tutto sesto, con imposta su mensola modanata, quella interna a sesto ribassato.
Appena fuori, un terrazzamento degrada verso una stradina che passa lì sotto e che porta giù, stretta e tortuosa, e si riunisce poco dopo a Via della Gabella. Seguendola si arriva ad un MINUSCOLO NUCLEO DI CASE, detto Gabella Vecchia, ai piedi della collina, dove un tempo si pagava il dazio.
Detto tra noi, questo l'ho visto perché all'arrivo ho proseguito con l'auto oltre il parcheggio e sono scesa fin giù per sbaglio.
Ma l'errore mi ha dato la possibilità di vedere questo piccolo borgo, poche case, veramente carine, con un ruscello che arriva e si allarga in una vasca, per poi continuare la sua corsa e gettarsi, penso, nella Nievole.
(Ma Nievole è maschile o femminile? Boh?!)
Insomma, girello ancora un po' e poi esco dal cassero. Subito fuori, la strada che incontro si chiama Via Castruccio (manco a dirlo) ed è quella che proviene dalla Porta della Gabella e dalla Via della Gabella che ho visto poco fa.
Anche questa porta ha doppio arco, ma tutti e due sono a tutto sesto; quello esterno è impostato su mensole modanate, proprio uguali a quelle della porta del cassero. Probabilmente sono coeve: Trecento e qualche cosa.
In corrispondenza della porta è ancora visibile un bel tratto di mura, ma credo che siano le uniche rimaste integre, costruite dai Lucchesi per cingere il paese e controllarlo meglio.
A pochi passi da me, dirigendomi verso piazza Magrini (luogo dell'appuntamento per la visita guidata), vedo una lapide sul muro con un'iscrizione. Per ora non sono riuscita a scoprire cos'è. Se qualcuno lo sa, me lo scriva!
All'interno del cassero, il palco per i musicisti, montato con alle spalle la Torre di Castruccio,
è veramente suggestivo. Per il festival è presto, ma ci sono già un po'
di persone, magari venute per passare una bella domenica o per visitare
il paese, come me.
Comunque, sono quasi le cinque, andiamo all'ufficio del turismo.
Siamo pochi (ma buoni), ci accompagnerà nel tour la ragazza dell'ufficio, che rimarrà chiuso per il tempo necessario. La ragazza è molto brava, mi sono dimenticata il nome purtroppo, e già per la strada comincia a raccontarci qualcosa.
Passiamo da sotto il portico di San Michele e saliamo verso la Chiesa di Santo Stefano (quella dove facevano il processo raccontato nella rievocazione). Passiamo davanti al Palazzo del Podestà e sotto alla torre campanaria della chiesa, che ci spiega essere stata un tempo una delle torri della Rocca Vecchia. Si vede infatti che il paramento ha la stessa tessitura e stesso colore della Torre del Barbarossa.
Prima di andare alla Rocca Vecchia ci fermiamo a vedere l'Oratorio della Vergine Assunta e la Chiesa di Santo Stefano.
Ma preferisco raccontarvi prima la Torre del Barbarossa che domina la Rocca e che è incredibile.
Dico incredibile perché vista da giù sembra impossibile che sia così alta.
E invece NON FINISCE MAI! E' alta ben 40 metri e a suo confronto la Torre di Castruccio è tozza e modesta.
La Rocca Vecchia, con il muro di cinta quadrangolare e le due porte è purtroppo quasi totalmente scomparsa, rimane qualche tratto di mura e una porta d'ingresso in cattive condizioni.
La fortificazione sembra abbia origini molto antiche.
Infatti ci sono testimonianze di un presidio romano sulla Via Cassia (che passava ai piedi del colle e univa Lucca a Pistoia dal II secolo) che fermò l'avanzata verso Pistoia dei Longobardi che nel 572 avevano conquistato Lucca.
Quindi può essere che il forte possa avere origini addirittura LONGOBARDE.
Poi, successivamente, nel XII secolo, vista la posizione strategica sul passaggio tra la valle del Nievole e la valle dell' Ombrone, i Pistoiesi fortificarono Serravalle.
Furono costruite le mura, terrapieni, torri e un fossato lungo il perimetro del borgo.
Le porte come ho detto erano due, quella di Sant'Andrea o di Castellina a nord e quella De Nivore a ovest. Purtroppo non si sono conservate.
La Torre del Barbarossa, anche questa in conci di calcare chiaro, è stata costruita in occasione di questo intervento, nel 1177, per controllare meglio il valico.
La parte più alta è mancante e la fascia sommitale di muratura ha colore diverso perché corrisponde ad un rialzamento più tardo.
Questa è stata recentemente restaurata e, grazie all'intervento, la possiamo visitare e salire su. Avrò paura?
Pensavo di si e invece è andata bene. Si sale con una scala esterna fino al primo piano da dove ho fatto la foto alla chiesa (è la parte forse più vertiginosa).
Logicamente se la torre deve difendere non può avere l'ingresso comodo per gli ospiti.
Al primo piano entriamo e all'interno una nuova scala in acciaio ci porta su.
E su, e su e su. Mammamia!
Non è troppo faticoso né da fastidio l'altezza, ma certo, SI SALE!
Un po' più su troviamo due finestre che, chiuse da un infisso con vetro trasparente, ci anticipano LA VISTA che avremo dall'ALTO.
Queste non fanno parte dell'intervento originario, ma sono state aggiunte nel XIV secolo.
E poi ancora un piano fino a sotto la volta della copertura. Qui una scala alla marinara ci fa uscire oltre la botola.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Sì, questi sopra sono PUNTINI DI SOSPENSIONE.
Perché sono gli unici che possono rendere l'idea di come mi sono sentita quando sono uscita lassù. Non ci sono altre parole.
La Torre del Barbarossa sorge su un rilievo naturale di 180 m di altitudine più ci aggiungiamo i 40 m di altezza della costruzione. Per descrivere il risultato posso solo mettere le foto:
Ecco cosa si vede. Niente male, vero?
Oltretutto su in cima si sta benissimo perché c'è una brezzolina davvero piacevole.
Ma dobbiamo tornare giù. E mentre scendiamo arrivano altri turisti, ritardatari. Aspettiamo un po' per dare modo anche a loro di GODERE DELLO SPETTACOLO e poi scendiamo.
La visita alla Torre del Barbarossa è finita.
Comunque, sono quasi le cinque, andiamo all'ufficio del turismo.
Siamo pochi (ma buoni), ci accompagnerà nel tour la ragazza dell'ufficio, che rimarrà chiuso per il tempo necessario. La ragazza è molto brava, mi sono dimenticata il nome purtroppo, e già per la strada comincia a raccontarci qualcosa.
Passiamo da sotto il portico di San Michele e saliamo verso la Chiesa di Santo Stefano (quella dove facevano il processo raccontato nella rievocazione). Passiamo davanti al Palazzo del Podestà e sotto alla torre campanaria della chiesa, che ci spiega essere stata un tempo una delle torri della Rocca Vecchia. Si vede infatti che il paramento ha la stessa tessitura e stesso colore della Torre del Barbarossa.
Prima di andare alla Rocca Vecchia ci fermiamo a vedere l'Oratorio della Vergine Assunta e la Chiesa di Santo Stefano.
Ma preferisco raccontarvi prima la Torre del Barbarossa che domina la Rocca e che è incredibile.
Dico incredibile perché vista da giù sembra impossibile che sia così alta.
E invece NON FINISCE MAI! E' alta ben 40 metri e a suo confronto la Torre di Castruccio è tozza e modesta.
La Rocca Vecchia, con il muro di cinta quadrangolare e le due porte è purtroppo quasi totalmente scomparsa, rimane qualche tratto di mura e una porta d'ingresso in cattive condizioni.
La fortificazione sembra abbia origini molto antiche.
Infatti ci sono testimonianze di un presidio romano sulla Via Cassia (che passava ai piedi del colle e univa Lucca a Pistoia dal II secolo) che fermò l'avanzata verso Pistoia dei Longobardi che nel 572 avevano conquistato Lucca.
Quindi può essere che il forte possa avere origini addirittura LONGOBARDE.
Poi, successivamente, nel XII secolo, vista la posizione strategica sul passaggio tra la valle del Nievole e la valle dell' Ombrone, i Pistoiesi fortificarono Serravalle.
Furono costruite le mura, terrapieni, torri e un fossato lungo il perimetro del borgo.
Le porte come ho detto erano due, quella di Sant'Andrea o di Castellina a nord e quella De Nivore a ovest. Purtroppo non si sono conservate.
La Torre del Barbarossa, anche questa in conci di calcare chiaro, è stata costruita in occasione di questo intervento, nel 1177, per controllare meglio il valico.
La parte più alta è mancante e la fascia sommitale di muratura ha colore diverso perché corrisponde ad un rialzamento più tardo.
Questa è stata recentemente restaurata e, grazie all'intervento, la possiamo visitare e salire su. Avrò paura?
Logicamente se la torre deve difendere non può avere l'ingresso comodo per gli ospiti.
Al primo piano entriamo e all'interno una nuova scala in acciaio ci porta su.
E su, e su e su. Mammamia!
Non è troppo faticoso né da fastidio l'altezza, ma certo, SI SALE!
Un po' più su troviamo due finestre che, chiuse da un infisso con vetro trasparente, ci anticipano LA VISTA che avremo dall'ALTO.
Queste non fanno parte dell'intervento originario, ma sono state aggiunte nel XIV secolo.
E poi ancora un piano fino a sotto la volta della copertura. Qui una scala alla marinara ci fa uscire oltre la botola.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
Sì, questi sopra sono PUNTINI DI SOSPENSIONE.
Perché sono gli unici che possono rendere l'idea di come mi sono sentita quando sono uscita lassù. Non ci sono altre parole.
La Torre del Barbarossa sorge su un rilievo naturale di 180 m di altitudine più ci aggiungiamo i 40 m di altezza della costruzione. Per descrivere il risultato posso solo mettere le foto:
Ecco cosa si vede. Niente male, vero?
Oltretutto su in cima si sta benissimo perché c'è una brezzolina davvero piacevole.
Ma dobbiamo tornare giù. E mentre scendiamo arrivano altri turisti, ritardatari. Aspettiamo un po' per dare modo anche a loro di GODERE DELLO SPETTACOLO e poi scendiamo.
La visita alla Torre del Barbarossa è finita.
Ma devo ancora raccontarvi la Chiesa di San Michele, la Chiesa di Santo Stefano e l'Oratorio della Vergine Assunta, ma facciamo un'altra volta perché i post troppo lunghi vengono a noia!
Alla prossima!
Biblio:
pannelli informativi turistici della Provincia di Pistoia e Valdinievole;
Serravalle Pistoiese ... una "storia" toscana, Comune di Serravalle Pistoiese, Assessorato al Turismo;
Sergio Tamborrino, Matteo di Colboni: Guida - Il Montalbano, Diple Edizioni, 2004
www.comune.serravalle-pistoiese.pt.it
http://www.turismo.intoscana.it/site/it/elemento-di-interesse/La-Rocca-di-Castruccio-a-Serravalle-Pistoiese/
http://www.fototoscana.it/mostra-gallery.asp?nomegallery=serravalle&rated=false
pannelli informativi turistici della Provincia di Pistoia e Valdinievole;
Serravalle Pistoiese ... una "storia" toscana, Comune di Serravalle Pistoiese, Assessorato al Turismo;
Sergio Tamborrino, Matteo di Colboni: Guida - Il Montalbano, Diple Edizioni, 2004
www.comune.serravalle-pistoiese.pt.it
http://www.turismo.intoscana.it/site/it/elemento-di-interesse/La-Rocca-di-Castruccio-a-Serravalle-Pistoiese/
http://www.fototoscana.it/mostra-gallery.asp?nomegallery=serravalle&rated=false
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